Ritardi, carrozze in numero ridotto, porte bloccate, pendolari costretti a marciare sui binari per spostarsi da un marciapiede all´altro. Due giorni di caos assoluto nel tratto ferroviario tra il Valdarno e Firenze, in particolare alla stazione di Figline. La denuncia è del «Comitato Pendolari Valdarno Direttissima», che segnala una serie di disservizi che non sembrano legati ad un unico motivo ma ad un più generale deterioramento del servizio ferroviario nella zona a sud di Firenze.
«E´ stato un calvario per i pendolari - incalza Maurizio Da Re, portavoce del ‘Comitato Pendolari Valdarno Direttissima´ - In queste ultime due mattine, ieri e martedì, si è visto di tutto alla stazione di Figline e in arrivo a Firenze!».
Insomma, un inizio di settimana da incubo per i pendolari. «Oggi (mercoledì 15 per chi legge ndr) i treni regionali per la linea direttissima, così come per la Lenta - sostengono i pendolari del Valdarno - erano in ritardo di 15-30 minuti e alla stazione di Figline centinaia di persone hanno atteso, sconcertate, il loro treno che non arrivava. Stamani (sempre mercoledì 15 ndr) il treno da Chiusi, in transito a Figline alle 7,12 della mattina, era ridotto alla metà delle carrozze (da 11 a 6) e in ritardo di 15 minuti, mentre lunedì lo stesso treno ha costretto i pendolari, in attesa alla stazione di Figline, a spostarsi più volte, attraversando i binari, perché il treno veniva annunciato in arrivo di volta in volta su binari diversi. Quando è poi giunto a Santa Maria Novella, in ritardo di oltre 10 minuti - prosegue la denuncia pubblica dei pendolari - le porte delle carrozze non si aprivano per la discesa dei viaggiatori, che sono stati costretti ad attendere il capotreno. Quest´ultimo ha dovuto usare la maniglia di emergenza».
La lista delle doglianze è lunga. I pendolari avanzano dubbi anche sulle ripercussioni che potranno avere i cantieri in fase di installazione nelle aree ferroviarie. «Non fanno presagire niente di buono i cantieri ai binari di fianco alla stazione Statuto e ai marciapiedi di Campo di Marte - dice Da Re - Non vorremmo che fossero preliminari a prossime nuove fermate e a nuovi treni dell´alta velocità, che penalizzerebbero di fatto il transito dei treni dei pendolari».
Fonte: la Repubblica
|